venerdì 8 ottobre 2010

Ho la pessima abitudine di affezionarmi agli oggetti. Anche alle cose stupide.
So che é sbagliato ma é così.
Credo che gran parte del fascino del ‘vintage’ derivi da questo: la consapevolezza di avere qualcosa che non solo é praticamente unico, ma che racconta una storia.

Per esempio colleziono una serie di ‘souvenir di viaggio’ tra i quali spicca una trottola di legno acquistata in un mercatino delle pulci a Vicenza durante una trasferta rock. Tutte le volte che la guardo penso a quel pomeriggio passato a fare le turiste con le due bimbe veronesi, alle caramelle mangiate per strada, al viaggio in treno.

Una cintura acquistata anni fa in un negozio dell’usato. La proprietaria del simpatico negozietto mi aveva spiegato che faceva parte di una partita di capi che arrivava dagli stati uniti. Tutte le volte che la indosso penso alla persona che l’ha portata prima di me. Mi sono fatta una mia precisa idea su che tipo sia la sua ex-proprietaria e in che occasioni l’abbia indossata. Mi immagino una ragazza tosta, un po’ maschiaccio, con i capelli rossi, che gestisce un bar in stile “coyote ugly”.

Gli orecchini a goccia. Una sera ne ho perso uno durante un concerto in piazza a Porto Potenza e la Cri me l’ha ritrovato in mezzo a un mare di coriandoli sparati in aria e poi ricaduti sui sampietrini della piazza. Tutte le volte che metto quegli orecchini mi torna in mente quell’episodio, quel weekend, quella piazza.

Trovare nelle tasche dei jeans scontrini/bigliettini/buoni-bevuta di locali dove hai passato una serata divertente.

L’anello da mignolo con le iniziali di mio padre. Lo uso con un collarino nero e lo porto sempre.

Il lampadario di mia nonna. Lo adoro. Oltre a essere bellissimo (ve ne posto qui una foto in modalità ‘acceso’) ha la straordinaria proprietà di ricordarmi lei, quella forza della natura di mia nonna. Tutte le volte che lo guardo ripenso a qualche ‘frase storica’ della mia antenata. Di quando guardava i cartoni animati insieme a me perché diceva che "le storie d’amore tra Mila e Shiro sono meglio di Beautiful". Di come, a me che avevo si e no 6 anni, lei sembrasse altissima, anche se in realtà non raggiungeva quasi il metro e sessanta di statura. E spero che tenendolo acceso sopra la mia testa mi trasmetta un po’ di quella dote innata di fregarsene delle opinioni altrui, del suo carattere ispido e della sua testa matta.

... Stay vintage!


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