venerdì 8 ottobre 2010


......A volte mi chiedo perché lo faccio.
Cosa mi spinge.
Lo so sempre con implacabile precisione al risveglio del mattino dopo.
E’ come una droga, che mi fa volere sempre di più.
Che mi fa desiderare di essere sempre così.
Il mio pusher é il rock.
Il mio pusher é il volume
Il mio pusher é la vibrazione calda nello spazio tra il cuore e lo sterno
Il mio pusher é il volume esageratamente ricco
Il mio pusher é la luce che sia abbassa e le gambe che saltellano di impazienza
Il mio pusher sono sei matti su un furgone
Il mio pusher sono i “nani rock da giardino”
Il mio pusher sono ‘quelli finti’ (definizione coniata dal bimbo di un noto batterista per indicare la mia cover-band preferita... 'i-coldplay-finti')
Il mio pusher sono ‘quelli veri’
Il mio pusher sono 'quelli della fenice'
Il mio pusher é svegliarsi il mattino dopo con il trucco sfatto e in bocca un sapore alcolico
Il mio pusher é il mojito con i rami di menta
Il mio pusher é il dito medio alzato per l’intera durata di una canzone
Il mio pusher é tutto quello che mi fa sentire così. Forte.
Il mio pusher é quello che mi mette addosso la mia espressione da dura e che mi fa indossare stivali incazzati e unghie sanguinose
Il mio pusher sono serate esageratamente rock
Il mio pusher é il suono che scalda il cuore e fa chiudere fuori l’inverno
Il mio pusher é quello che mi fa mostrare la linguaccia Rolling-Stone-Style quando sono in macchina e la radio passa una canzone che mi piace
Il mio pusher é il rock
Il mio pusher sono notti vagabonde costellate di pensieri forti
Il mio pusher sono persone densamente sincere
Il mio pusher é la consapevolezza di imparare ogni giorno
Il mio pusher é quello che non mi fa sentire il bisogno di difendermi
... Il mio pusher non mi lascia mai sola.

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