martedì 31 dicembre 2013

 

 
… lista di #BuoniPropositi per il 2014:
1. Trovare una soluzione all’annosa questione della stagnola del pacchetto delle sigarette che infesta tutte le mie borse. (cit.sarinski)
2. Essere un po’ meno scaricatore di porto (o perlomeno dire parolacce più creative e fantasiose)
3. Provare a mettermi il mascara tenendo la bocca chiusa. (cit.sarinski)
4. Smettere di seminare ciarpame vario sotto i sedi...li della mia macchina, perché il Paradiso-degli-orecchini-spaiati mi sta diventando troppo affollato.
5. Tenermi alla larga dai negozi di stivali. Basta. Stop. Finished. Nada. #GattaConGliStivali
6. Vestirmi un po' meno di nero che ormai il mio armadio sembra quello di Morticia Addams #NonCiCredeNessuno #SempreLaSolita
7. Dormire un numero di ore per notte che almeno si avvicini al minimo sindacale. #SempreSveglia #CoffeeAddicted
8. Imparare finalmente a mettere le stringhe alle Converse. #NonPossoVivereSenza
9. Leggere più libri (unico proposito serio di questa lista allegramente coglioncella)
… Buon 2014 a tutti!

lunedì 4 novembre 2013





che strano weekend quello appena passato.
partito male ma migliorato con il passare delle ore.
con il parcheggio di ritorno,
con il primo mojito che sa di acqua e il secondo che taglia le gambe,
la Mel, che mi sembra di conoscerla da sempre e le risate con lei hanno il sapore di lunga amicizia,
l'incredulità e la voglia di divertimento,
il buttafuori ubriaco-in-vetro,
l'incognita del sampietrino,
i loro abbracci,
i tuoi "mi sembrava impossibile che",
i miei traballanti entusiasmi.
i divani,
la poltrona accogliente,
la botta (dis)organizzata,
i lividi affettuosi,
lo sbrago post-mojito, post-concerto e post altro ancora,
i passaggi,
la collezione di bigiotteria,
i film raccontati ma mai visti,
le innumerevoli sigarette che si chiamano tutte "ancora una e poi vado a casa..."
la sensazione di essere a casa.
come in pochi altri posti nel mondo.
... Feel good!

lunedì 28 ottobre 2013





 

considerazioni random dell'ultima settimana:

1] Se sputtanare i testi delle canzoni cambiando le parole con senso compiuto fosse una disciplina sportiva io sarei campionessa olimpica.
Stamattina cantavo i Negrita "... no victoria ma HAVANA gloria..."
Rum-addicted. Drink Havana Rum Ever.

2] Ma questa mania per gli abitini a sottoveste con cui mi sono fissata nelle ultime settimane, ha un nome?
Esiste una cura??
Abitini a sottoveste e camicie scozzesi.
E stivali a go-go.
Temo che da un momento all'altro potrebbe saltare fuori dal mio armadio Courtney Love.

Arrabbiatissima come solo lei sa essere.

3] il mio Karma sta tentando di dirmi qualcosa, ne sono quasi sicura,
ma non parla la mia lingua,
o forse ho il volume dell'iPod troppo alto, non so,
fatto sta che non ho capito un cazzo.
Caro Karma, quello che vuoi dirmi scrivilo in una canzone dei Pantera,
ti assicuro che avrai tutta la mia attenzione.

4] dopo anni che lavoro in mezzo ai bergamaschi, nel mio curriculum vitae, tra le "Competenze linguistiche" vorrei aggiungere anche:
Bergamasco delle valli - certificazione Toefl

Sento di averne pieno diritto.

5] La teoria del bosone di Higgs spiegata dalla 'gazzetta dello sport' è una cosa surreale, un po' come comprare i preservativi nel negozio di HelloKitty.

6] ci sono pochi posti mi fanno sentire 'a casa' come un concerto.
di quelli che piacciono a me, si intende.
il buio complice della sala quando le luci si abbassano,
conoscere più o meno tutti,
sentirmi a mio agio come una gatta nera in una notte di luna piena...
Home sweet home!

7] tra un paio di settimane il mio nuovo progetto prenderà forma.
e colore.
anzi, "non colore".
non vedo l'ora.

lunedì 21 ottobre 2013







arrivare tardissimo, ma essere finalmente a casa dopo due interminabili settimane milanesi.
la colazione del sabato mattina e il caffè-latte con l'aggiunta di miele.
parlare con la mia sister e sapere che qualsiasi cosa io abbia in testa lei riuscirà a leggermi nel pensiero.
i mercatini dell'usato,
fermarsi a parlare con persone mai viste, improvvisarsi curiosi osservatori.
un fondamentale acquisto di "conigli vintage" (e grande soddisfazione!)
la merenda al bar.
usare una semplice sottoveste come se fosse un vestitino.
guidare in mezzo ai campi a notte fonda (non esiste al mondo cosa più bella che guidare in aperta campagna, con l'autoradio al massimo. in qualsiasi stagione.)
incontri inaspettati.
felicissima di riabbracciare J. che porta i tacchi alti anche in mezzo a uno sterrato pieno di fango che neanche un rally fuoripista... in tutto il mondo solo tu ci riesci baby!
vino rosso, mazzi di chiavi che giocano a nascondino, musica, i saluti riferiti, bicchieri ballerini, qualcosa in fondo al mio stomaco rabbrividisce, ma è giusto un attimo, anfibi borchiati e fangosi, la voglia di dire tutto, la curiosità fa sempre da padrona, l'inaspettata comodità del moschettone da montagna, le cose intuite, il timbro sulla mano,
una serata in un posto così sperduto che hai davvero l'illusione di essere fuori dal mondo, l'umidità notturna dell'erba nel parcheggio.
svegliarsi rincoglioniti, con gli occhi a procione e il cuscino tipo 'dalmata',
specchio-specchio-delle-mie-brame-chi-ha-più-schegge-di-vetro-in-tutto-il-reame??
una domenica pigra,
la pioggia battente contro i vetri e gli scuri di legno,
i viali scricchiolanti di foglie autunnali,
il colore del paesaggio di ottobre, l'odore della nebbia,
a volte le cose più semplici sono anche le più raffinate.
ma solo occhi allenati riescono ad accorgersene.

mercoledì 16 ottobre 2013





Se questo post avesse un titolo sarebbe: il mio Ipod ha le tette.
Nei weekend mi piace fare jogging.
Correre fino a sfondarmi i polmoni per la stanchezza. Esagerare.
La musica del mio fedele ipod mi fa compagnia e mi da il ritmo giusto.
C’é tutto un preciso studio antropo-fisio-logico dietro alla scelta della musica giusta per le corse pomeridiane e il running da week-end.

Perché se ascolti roba troppo potente ti porta a scegliere un ritmo troppo veloce.
Mettiamo per esempio che tu scelga i SimplePlan e i Foo Fighters.

Quasi sicuramente ti ritroverai agonizzante sullo zerbino di casa come un doberman con l’asma.

Al contrario, una colonna sonora troppo melodica non ti spinge a tirare e stancarti come dovresti.
Devi trovare una giusta via di mezzo.

Va detto inoltre che nell’allenamento aiuta molto scegliere canzoni che ti rimandano nella testa un’immagine molto sexy. O per l’aspetto e il look dell’artista che le canta, o per il testo della canzone.
Perché é più motivante.Per esempio se ti ascolti Rihanna, o Cher, oppure Joe Cocker e la sua ‘you can leave your hat on’ quasi sicuramente sentirai metà della fatica.

Negli anni ho definito quella che é per me la soundtrack perfetta per il running.E mi sono accorta con disappunto che si tratta quasi esclusivamente di cantanti o band femminili:
Courtney Love e le Hole,
Christina Aguilera,
Sheryl Crow,
Joan Jett & the Blackhearts,
Natalie Imbruglia,
Cristina Martinez e le Boss Hog,
Shakira,
Avril Lavigne,
Fergie,
le T.a.T.u.,
Katy Perry,
Cher,
Pink, ecc.

Gli unici che portano i pantaloni nel mio ipod sono i Guns ‘n’ Roses, onnipresenti nella mia vita.Non so il perché.

Ma non posso fare a meno di interrogarmi sul motivo di questa inflazione di estrogeni.
Mi piacciono tantissime band maschili.
Amo la musica fatta dagli uomini e per gli uomini.E allora come mai quando vado a correre scelgo solo musica cantata da donne??
Il mio ipod ha le tette.
Il mio ipod ha bisogno di un’overdose di testosterone.

Colonna sonora: sheryl crow - run baby run

domenica 6 ottobre 2013



ne parlavo giorni fa con un mio amico (musicista):
ce ne sono tantissimi,
su tutti i canali televisivi,
sono la moda del momento,
li chiamano 'talent'
... ma esattamente di che talento stiamo parlando??!?
Emma, la Amoroso, MarcoCarta, Greta... a parte avere una vocina aggraziata, sono tutti prodotti preconfezionati.
asettici come il water della pubblicità del Viakal.
Finti.
Fasulli.
Plasticati.
Prodotti in serie.
Li prendono scegliendoli in mezzo a una mandria tipo mucche al pascolo,
gli fanno cantare una canzoncina melensa che in confronto sole-cuore-amore sembra un pezzo dei Nirvana (e comunque tutta roba scritta da altri),
gli mettono addosso una bella camicina,
un taglio di capelli 'trasgressivo',
gli cuciono addosso un personaggio,
magari un background con una storia lacrimevole, che fa più personaggio,
avvolgono il tutto nel cellophane e gridano al talento.
Mi rifiuto.
Preferisco mille volte andare a sentire un gruppo emergente, che magari ha ancora tanto da perfezionarsi, ma che canta storie vissute sulla propria pelle.
Ascoltare un prodotto preconfezionato non mi da nessun tipo di emozione, nessun piacere.
Non c'è affetto.
Almeno, io la penso così.

martedì 1 ottobre 2013



Ho pensato di stilare una breve lista di suggerimenti
(destinati alle ragazze, ma a pensarci bene sono assolutamente unisex)
abbinandoli a frasi di film celebri.

1) "ogni ragazza dovrebbe saper dare un pugno fatto bene."
(crossroads)

Verissimo.
é il genere di cosa che dovrebbero insegnare a scuola insieme ai principi della costituzione, alla storia dell'arte, e al fatto di saper usare i tamponi interni.

magari non vi servirà mai (ve lo auguro) ma in caso di necessità un minimo di autodifesa é necessario.
Nel caso in cui a qualche stronzo venga in mente di seguirvi fuori da un locale fino al parcheggio.
Voglio dire: adoro farmi mettere le mani addosso e essere spogliata, purché sia sempre mia la scelta.

un consiglio?? lasciate a casa lucidalabbra e french-manicure e investite qualche soldo nell'acquisto di un martello da carpentiere (da tenere nel vano portaoggetti dell'auto) e un tirapugni da borsetta.
Entrambe perfettamente legali, a volte possono tornare utili.
Il che ci porta direttamente al punto 2.

2) "Tu credi ancora alla favola che chi fa le arti marziali sa fare a botte. Lo sai che ci vuole per fare a botte? La cattiveria."
(come Dio comanda)

Un po' di cattiveria é necessaria.
é come il sale.
Senza il salato il dolce non sarebbe così dolce.
Non c'é niente che non si possa risolvere con il giusto atteggiamento aggressivo.
Tono di voce deciso, ben piantate su entrambe i piedi, gomiti piegati e aderenti al corpo.
Adesso avete tutta l'attenzione necessaria da parte del vostro interlocutore.

3) "non ti deve piacere tutto ma devi provare tutto."
(scelta d'amore)

Provo veramente pena per tutte quelle persone che dicono 'non mi piace' senza aver prima provato.
Nella musica, a letto, a tavola, nello sport, nella vita.
Se non ci provi non sai cosa ti perdi.

4) "Cosa ne sai tu! Cosa sai tu di cosa mangiano i Greci!"
('sergente LoRusso' - Mediterraneo)

Oggi parliamo di nutrizione. Cibo.
Vedo costantemente persone che spendono centinaia (o anche migliaia) di euro per vestirsi, per apparire alla moda, e poi mangiano le peggiori schifezze.
Perché tanti si curano tantissimo di quello che indossano fuori e così poco a quello che buttano dentro?
I cinesi dicono che 'siamo quello che mangiamo'.
Quindi sarebbe meglio adottare uno stile di vita sano per evitare di avere problemi di salute già a trent'anni.
Anche perché i dottori del mondo reale non sono per niente carini come il dott.Mark Sloan di Grey's Anatomy.

5) "- Ma non te la puoi gestire da sola?
- Ma cosa dici?? lo sai che da sola non mi gestisco niente! "
(I perfetti innamorati)

Aggiustare una tapparella o una serratura, controllare il livello dell'olio nella macchina, dipingere casa, saper montare un mobile dell'ikea sono cose che anche una gallina saprebbe fare. Non c'é dunque motivo perché non dobbiate esserne capaci voi.
E poi saper fare qualche lavoretto manuale da grande soddisfazione.
(e per aver messo 'lavoretto manuale' e 'soddisfazione' nella stessa frase google indirizzerà tutti i segaioli del pianeta sul mio blog. ne sono certa.)

6)  "- Cosa sei, la star della scuola?
 - Mi odiano.
 - Già, li rincontrerai tutti nel loro viaggio verso la mediocrità. " 
(Almost famous)

chiunque ti offenda non deve toccarti.
se il tuo insegnante ti dice che non vali un cazzo,
se a casa i tuoi parenti ti trattano come una ritardata,
se i vicini di casa dicono che sei brutta perché porti l'apparecchio per i denti.
bé probabilmente lo fanno perché hanno la vita sociale di uno stercorario.
compatiscili ma non perdonarli.
tutto ciò che ti ferisce dovrebbe renderti più forte, mai più debole.

7) "- Ok, forse siamo partite con il piede sbagliato.
- é tutto quello che hai bella mia. Due piedi sbagliati in un paio di scarpe di merda."
(Erin Brockovich)

Vestiti come piace a te, come ti fa sentire bene, e non come gli altri pensano sia giusto.
L'abito non fa il monaco. ma tu non sei un monaco.

8) Diamonds are a girl's best friend
(Marilyn Monroe)

Balle.
I migliori amici di una ragazza sono i gay.
Perché si intendono di moda, di pettegolezzi, di musica, vestiti e accessori, e se raccontando del vostro ex fidanzato parlate di lui citandolo come 'Mr.Big' i gay capiscono al volo.
Ecco, io voglio un amico del cuore come Anthony Marantino.

Con la speranza di esserVi stata utile, almeno un po',
Cordialmente
sempre vostra
Amber-from-the-block






venerdì 27 settembre 2013


Quando la volpe non arriva all'uva dice che è acerba.
Io invece quando non trovo nei negozi quello che desidero, me lo faccio da sola.
E' successo così con questo berretto di borchie visto sul blog di FashionToast e cercato (invano) per tutti i negozi della zona.
Alla fine ho comprato un anonimo cappello nero, una cascata di borchie metalliche a cono, mi sono armata di santa pazienza, e ho assemblato il tutto.
Risultato perfetto.
Per questo successo ringrazio infinitamente il mio spacciatore di borchie di fiducia, un tizio che ha un negozio a Milano, in zona navigli, squinternato quanto basta, e con una inquietante somiglianza con Lemmy Kilmister. Una roba che la prima volta che ho varcato la soglia del minuscolo negozietto pensavo che fosse lui in persona. (ovviamente avevo già sfoggiato la mia miglior espressione adorante!).
In generale mi piace costruire, o modificare qualcosa con le mie mani.
Personalizzare quello che mi metto addosso.
In fin dei conti é solo un gioco.
Ma é un bel gioco.
eccomi qua.
in tutti i miei 49 kili di sfrenato entusiasmo.
comodamente seduta a bordo palco.
Non so chi abbia scattato questa foto (ma un sospetto ce l'ho).
... quando una nasce rock...
#ThisIsMe #QuandoUnaNasceRock #ItsAllAboutMe


lunedì 9 settembre 2013

 








... mi piace vedere il bicchiere sempre tutto pieno.
perché mezzo pieno non può bastare.
a me di sicuro non basta.
e così anche se non ho avuto giorni di ferie guardo a questa estate ormai agli sgoccioli e penso che me la sono spassata comunque.
come sempre del resto.
sono fatta così.

Questo è stato l'ultimo weekend di feste all'aperto.
Cominciato con un venerdì che più lombardo non si può, e che sa di tradizione,
Brianza da ricordare,
da Biassono con furore,
parcheggi in mezzo agli alberi,
incontri,
vi-prego-tirate-giù-dal-palco-quelli-della-premiazione,
musica di quella buona, quella più vera, quella che ti arriva alle orecchie senza pudore,
bella serata,
adoro-questa-canzone,
cat-eyes,
nuove conoscenze, chiacchiere con una cucciola fortissima che arriva da lontano e che potrebbe essere la mia sorellina più piccola,
adoro conoscere persone così,
un bicchiere di Coca&Rum con lo zucchero di canna che neanche il più imbranato dei barman sarebbe riuscito a mettere insieme una schifezza del genere,
rientri selvatici a notte fonda,

risveglio violento al mattino dopo che tanto io non dormo mai,
sabato di vizi,
pomeriggio in modalità giocherellona,
buon compleanno amico mio, come faccio a volerti così tanto bene?
che sei un cattivo ragazzo, lo sai, ma quando mando a te certi sms non scherzo mai,
altro-giro-altra-serata,
spiritello notturno,
quando siamo lontane per troppo tempo mi manca mia sorella,
fantasia-fantasia-portami-via
piombare nel letto di schianto e addormentarmi di botto è uno dei tratti distintivi del mio carattere,
domenica è da sempre il giorno in cui pago tutte le mie colpe, con due ore di corsa in mezzo ai campi,
e una colonna sonora violenta nelle orecchie,
non-mi-do-tregua.

E adesso settembre butta giù tutta la pioggia che vuoi,
abbiamo maglioni di lana e tempra da vendere,
felpe pesanti e grandi progetti a tenerci al caldo.
Noi siamo pronti.

sabato 7 settembre 2013

se non mi ami più almeno ama una che mi assomiglia



Se questo post avesse un titolo sarebbe:
“se non mi ami più almeno ama una che mi assomiglia”.
ovvero le buone maniere sentimentali e il galateo della pomiciata.
 
In una delle puntate più famose di Sex and the City, Carrie propone il decalogo delle ‘regole del lasciarsi’:
  1. Distruggere tutte le foto dove lui ha un'aria sexy e tu sembri felice.
  2. Mentire. È più facile che ammettere la realtà delle cose.
  3. Finché non si è emotivamente stabili non mettere piede nei negozi.
  4. Non smettere di pensare a lui neanche per un momento perché è proprio in quel momento che lui apparirà.
  5. La più importante di tutte. Non conta chi ti ha spezzato il cuore o quanto ci vuole per guarire, non ce la farai mai senza le tue amiche.
Ma dovrebbero scrivere anche un ‘galateo del lasciarsi’.
Perché magari é stata una bella storia, magari ci si é voluti bene tanto, perché bisogna arrivare a odiarsi?? Perché, porca miseria, a volte gli ex (o le ex) si comportano proprio da stronzi?
Uno dei colpi bassi peggiori é quando, dopo averti mollata, si mettono con una/uno che é l’esatto opposto di te.
Ma perché??!!?
Magari tu sei una molto rock, borchie & tatuaggi.
E subito dopo averti scaricata lui si mette con la classica tipetta tutta casa e chiesa.
Oppure, tu sei una biondina efebica, e dopo averti spezzato il cuore lo vedi in giro con il clone di Snooki di Jersey Shore.

Oppure lui é un tipo alla Dylan McKay e lei lo scarica per infilarsi cinque minuti dopo nel letto del classico tipo ‘che piace tanto alla mamma’.
Sono cose che ti fanno sentire ancora peggio, perché ti viene da chiederti, visto che gli piace una/uno che é il tuo esatto opposto, che cosa gli piaceva di te???
Sarebbe meno traumatico se quello/a che ti ha mollato uscisse, almeno per i primi tempi, con una/uno che ti assomiglia.
Almeno un po’.
Mentre riflettevo su queste profonde considerazioni mi é tornato in mente un fatto di qualche anno fa.
Io e Lui avevamo appena chiuso.
E io me ne stavo a leccarmi le ferite con il cuore infranto.
‘Lui’ si chiama Martino e detiene il singolare primato di essere l’unico ad avermi spezzato il cuore.
Va precisato che il mio cuoricino non é che sia proprio una cosina delicatissima,
Anzi, normalmente é fatto dello stesso materiale con cui la Nasa riveste gli shuttle.
Ma Lui, era riuscito a mandarlo in mille pezzi come fa quel figo di Bruce Willis con l’asteroide in quel film famoso.
Insomma, in quel particolare autunno di qualche anno fa me ne stavo un po’ così, quando una sera mi é capitato di incontrare Lui, Martino, in un locale dal nome zuccherosissimo.
Io ero in compagnia della mia solita compagna di scorribande (é amica di entrambe, aveva dunque avuto una poltrona in prima fila sul disastro, sulla catastrofe sentimentale), Lui era in compagnia di un nuovo flirt.

Va detto che Lui, Martino, ha una classe inimitabile.
Nelle questioni di cuore e non solo.
E non avrebbe certo commesso una simile caduta di stile.
In confronto a Lui, Mr.Big in persona sembrerebbe un cafoncello appena uscito dal ghetto.
E infatti, eccolo lì, figo come al solito, in compagnia di questa ragazza, molto bella, molto alta, forse un po’ più di me (che non sono esattamente un puffo), magrissima, capelli castani lisci lunghi fino a metà schiena, con un vestitino di cotone leggero, stivali biker, un’aria un po’ vissuta, un po' rock, qualche cianfrusaglia d’argento a ornarle i polsi e le dita, trucco nerissimo sugli occhi e un fascino a metà strada tra una modella e un pirata, tra una catwalker e un corsaro dei sette mari. Insomma, il tipo di ragazza che piace a me, il tipo di persona che cattura subito la mia attenzione.
A fine serata, uscendo dal locale, mi sono avvicinata al bancone del bar, dove i due stavano flirtando.
Ho salutato affettuosamente Lui (perché nonostante il mio cuore spezzato a Martino/BruceWillis gli voglio proprio bene), poi ho rivolto a lei un sorriso di approvazione, sincera, prima di scivolare via.
In macchina poi ho detto alla mia amica: “sai, mi piace quella ragazza... sarei contenta se adesso Lui si mettesse con quella tipa...”
E la mia amica se n’é uscita con una cosa che mi ha fatto morire dal ridere: “per forza che ti piace!! É uguale identica a te! Con i capelli lisci-lisci... alta-alta... e secca-secca!!”
Lo giuro, quella volta ho dovuto accostare la macchina per non finire in un fosso dalle risate.
E così, Lui con il suo solito stile, e la mia amica con le sue battute, erano riusciti nonostante tutto, a farmi sentire meglio.
 















domenica 1 settembre 2013

29 Settembre 2005

questo post lo avevo scritto tempo fa, ma mi va di ripostarlo anche quest'anno:

Questo week-end, lo giuro, ho fatto di tutto per non pensarci.
Per non essere triste.
Ma, saranno state le notizie dell’ ultima settimana, o la ricorrenza sul calendario, sta di fatto che il pensiero era sempre li.
Sopito.
Nascosto.
Come sotto la sabbia.
Come sotto la cenere.
Le ho provate tutte.
Sono uscita a correre.
Niente.
Allora mi sono fatta tutti centri commerciali della zona.
Ho visto vetrine delle quali non mi frega niente.
Ho guardato 2 film in televisione.
Ho bevuto un caffè in un bar.
Nessun risultato.
Ho preso la macchina e sono uscita, ho guidato per oltre 2 ore…
Prima giù verso Melegnano e l’autostrada che percorro di solito per raggiungere i miei week-end
poi su verso i boschi del varesotto che in questa stagione hanno dei colori bellissimi.
Ho guardato i ricci appesi agli alberi che sembrano esplodere per quanto sono gonfi di castagne.
Ma non c’era verso.
Ho acceso la radio.
Ho cercato una canzone che mi piacesse.
Ho alzato il volume.
Ho provato a cantargli dietro.
Ho anche attaccato briga con uno che non mi aveva dato precedenza.
L’ho insultato (cosa che di solito mi da un’immediata sensazione di benessere).
E invece niente.
Ho parcheggiato e sono scesa per camminare.
Sono stata a Linate a vedere gli aerei che atterrano o si alzano dalla pista dell’aeroporto, a guardare  le luci di coda di quei giganti volanti che si accendono nel buio.
Di solito adoro guardare gli aerei.
E invece questa volta non ha funzionato.
Ho provato anche con i messaggi.
Consumando nervosamente i tasti del cellulare.
Ma poi non ne ho inviato neanche uno.
Suonavano tutti un po’ finti.
Mi sono tagliata i capelli un po’ più corti.
Nessun risultato.
Eri sempre li.
Alla fine ho ceduto e ti sono venuta a trovare, Filippo.
Lì dove so che sei.
Con la foto che hanno scelto i tuoi.
E solo allora mi sono sentita un po’ meglio.

mercoledì 21 agosto 2013










 

 
Quando andavo alle medie avevo una compagna di scuola che io ammiravo completamente.
Si chiamava Laura e per me era una rock star in carne ed ossa.
Aveva il classico fascino della 'chola' sudamericana: formosa, con un seno abbondante, carnagione un po' scura, leggermente ambrata, e capelli castani lunghi, la bocca carnosa, a cuore, perennemente imbronciata, e un sorriso che usava molto di rado.
In compenso masticava sempre chewingum in faccia ai suoi interlocutori, con un'aria di scocciata indifferenza.
Si vestiva sempre in modo provocante, con jeans che le fasciavano il culo in stile Brenda Walsh, minuscoli top aderenti che le facevano una scollatura strabordante e camice di taglio maschile oversize e orecchini a cerchio, di quelli enormi.
Era molto più grande dei suoi 11 anni. Una creatura selvatica ma seducente. E nonostante il carattere scontroso, nonostante non perdesse occasione per attaccare briga, aveva negli occhi una dolcezza che forse solo io riuscivo a vedere.

Lei era come io volevo essere.
Aveva molta più esperienza di me, aveva già una vera cultura musicale, ascoltava i cantautori e il rock più potente, e non la roba melensa che piaceva agli altri ragazzini della scuola.
Nei pomeriggi a casa sua ho cominciato anch'io a ascoltare quella musica che faceva rabbrividire il mio cuoricino di undicenne.
Un brivido che mi partiva più dallo stomaco che non dalla pelle.

Non so con esattezza cosa le piacesse di me.
Forse che poteva raccontarmi tutto, e qualsiasi cosa mi avesse detto io sapevo tenere il segreto.
Forse che a casa avevamo la stessa situazione disastrata e questo ci accomunava.
Fatto sta che con lei ho cominciato a fare caso a quello che mi mettevo addosso, a notare i ragazzi, a restare fuori fino all'ora di cena e a volte anche dopo, con lei ho fumato la prima sigaretta, ho cominciato a fare i puntini rotondi sopra le 'i', per causa sua ho avuto il mio primo paio di anfibi e ho imparato a truccarmi gli occhi con la matita nera.

Erano pomeriggi interminabili, fatti di silenzi complici, di canzoni trascritte il bella grafia sulla smemoranda, di io e lei sedute sul solito muretto, di compiti mai finiti, di giustifiche falsificate, di 'Beverly Hills 90210', di segreti, di flirt e ragazzi.
Io ero ancora una mocciosa, mentre lei aveva già un vero seno e aveva già fatto l'amore con due ragazzi. Leggeva sempre il mio diario e io avevo libero accesso al suo.
A pensarci bene ho imparato più da quel diario che non da tutte le lezioni di educazione sessuale di scuola.
Si vantava di non indossare mai biancheria intima e di portare i jeans 'a pelle', senza gli slip.
Solo raramente usava il costume due pezzi al posto dell'intimo.
Qualsiasi cosa facesse aveva il raro dono di scandalizzare il mondo intero.

Io facevo di tutto per assomigliarle.
Ma non c'era niente da fare, per quanto mi impegnassi, io che sono sempre stata una taglia 40 scarsa, non avrei mai avuto il suo fisico provocante.
Mi ero addirittura fissata che dipendesse dai biscotti che mangiava a merenda, e da allora, per anni, ho fatto colazione con le 'macine' del mulino bianco, le stesse che comprava sua mamma. Che scema!

Finita la terza media non ci siamo mai più riviste. Mai.
Ma a distanza di anni, non posso negare che il modo in cui sono oggi sia stato influenzato tantissimo dalla sua personalità.
In mille cose mi ritrovo in lei. Ancora oggi.
Certe canzoni, certa musica.
Una diffidenza selvatica nei confronti di chiunque mi dimostri gentilezza.
La voglia di scandalizzare.
Il fregarmene del fatto di essere sempre quella diversa dal gruppo.
Il fatto di non aver mai paura di nessuno.
Una certa sfrontatezza e una compiaciuta promiscuità.
Una passione smodata per gli orecchini enormi e i top con il pancino scoperto.
Un certo modo di vestirmi e un uso consapevole del mio corpo.

Detto questo, un paio di giorni fa mi è capitato di leggere il suo nome tra i suggerimenti di facebook.
Il desiderio di inviarle una richiesta di amicizia mi ha attraversato la schiena come un fulmine.
Ma la paura di trovarla diversa, di sciupare quel ricordo speciale che ho di lei mi ha fermata.
Che devo fare?
Approfittare della moderna tecnologia e correre il rischio?
Oppure conservare nel mio cuore quel ricordo prezioso e fragile, preservandolo dal tempo, come l'immagine di Marylin, che ancora oggi cattura e seduce dalle stampe in bianco e nero?