martedì 14 febbraio 2012

Qualche giorno fa Karl Lagerfeld ha detto che la cantante Adele é eccessivamente 'rotondetta'.
Non ho capito tutta la polemica attorno a questa frase, voglio dire, Karl Lagerfeld é un genio indiscusso, ma é anche un essere umano, e ogni tanto concediamo anche a lui di dire qualche cazzata, no?? non posso mica dire tutte io le scemenze!

A parte questo mi é capitato di pensare ai canoni di bellezza.
A cosa definiamo bello e cosa no.
A cosa rientra nei canoni estetici convenzionali e cosa invece no.

Beth Ditto
Sicuramente non rientra nei canoni classici.
Però é stupenda.
La guardi ed é statuaria. Sul palco esibisce con fierezza il suo corpo e si porta dietro una scia di sicurezza che ti incanta quasi quanto la sua musica.
Cammina sul palco a piedi scalzi con passi ipnotici come la sua voce.
Possiamo girarci intorno tutto il giorno ma non c'è niente da fare: é bella.





Amy Winehouse, al contrario, aveva tratti spigolosi, un viso eccessivamente ossuto e lineamenti non regolarissimi.
Anche lei non rientrava nei canoni estetici classici.
Ciò nonostante non riuscivi a staccarle gli occhi di dosso.
Con le sue pettunature eccessivi, i tatuaggi variopinti e il look così originale. Trasudava carisma.
Un caleidoscopico e selvaggio animale da palcoscenico. Bella.




Noomi Rapace nei panni di Lisbeth Salander.
Sicuramente non é un esempio di dolcezza femminile.
Non ispira tenerezza, né fragilità, né tantomeno femminilità.
Ma é un personaggio splendido.
Con tutta la sua grinta e la sua durezza estrema.
Dolcezza e ferocia.
Splendida.



Aimee Mullins
non c'é neanche bisogno di parole.
é talmente forte e indomita e grintosa che fa sembrare quasi facile quello che fa.
Esibisce il suo corpo senza alcun pudore.
Ci gioca.
Esagerando.
Ne fa strumento di una estetica androgina e al tempo stesso iperfemminile.
Quasi un'aliena.
é fantastica.
Bellissima.





Oscar Pistorius
Lo guardi e pensi alla potenza.
Alla perfezione del gesto atletico.
Al controllo totale della velocità.
Alla sfida contro se stesso, tutta dentro la propria testa, prima ancora che sulla pista di atletica.
Con il tatuaggio sulla schiena: "Io corro così, non in modo incerto. combatto, ma non come chi batte l’aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù..."
é statuario.



alla fine cosé la bellezza??
é quella parte di noi che riusciamo a far trasparire dal nostro aspetto?
é la voglia di essere se stessi? di dire al mondo: "ecco, io sono così!"?
é il nostro carattere che combattere per uscire strappando, lacerando quasi la nostra pelle?