mercoledì 15 giugno 2011









... Lo sguardo deve essere sempre sull'interlocutore,
distoglierlo è segno di debolezza.

martedì 14 giugno 2011





... c’é una cosa che abbiamo in comune io e J Lo.
No, é inutile che fate i maliziosi, non é il famosissimo sedere ‘a mandorla’.
(il mio é circa un terzo di quello di JLo... forse anche meno.)
Ma se avete visto il video di ‘on the floor’, se l’avete guardato con attenzione, avrete notato che la bella portoricana del Bronx arriva, scende dall’auto con il cappuccio della felpa calato fin sugli occhi, apre una piccola custodia di Swarowsky da cui estrae un paio di orecchini luccicanti, li indossa, e poi entra finalmente nel locale. Pronta a far festa.
Ecco. Questa é una cosa che mi capita spessissimo.
Quando esco per una serata in qualche locale, per un’uscita con gli amici, o comunque per divertirmi il sabato sera, quasi sempre finisco di prepararmi in macchina.
A volte mi cambio di scarpe (provate voi a guidare con i tacchi alti...), altre volte do un’ultima sistemata al trucco, indosso una collana o un paio di orecchini... insomma, gli ultimi ritocchi.
Questi momenti passati in macchina, di solito nel parcheggio di qualche locale, da sola o in compagnia, per me sono istanti preziosissimi.
Mi soffermo a fumare una sigaretta e mi godo un momento solo mio.
Mi pregusto la serata che verrà.
Il divertimento, gli amici, la musica.
Raduno le energie, l’adrenalina e chiamo a raccolta i miei pensieri.
Quella voglia di divertimento purissimo che mi appartiene.
In quei momenti mi sento davvero cullata dalla notte intorno a me.
Le ombre sono mie amiche e non ho paura di niente.
Il cielo color china sopra la mia testa
non é minaccioso, ma é una carezza sui miei pensieri inquieti.
Mi arruffa i capelli e mi rende fortissima e misteriosa.
Poi si parte.
E indietro non si torna.
Me, myself, and Amber.

Colonna sonora: Rio - Tutto in una notte
Ma anche: Christina Aguilera - Dirrty












... sabato scorso, giretto in centro a milano per me, condito da cappuccino, insalata di frutta e pensieri molesti.
giretto di shopping leggero, senza eccessivo impegno, per puro piacere.
giretto democratico, sia in centro che sui navigli.
giretto rilassante e disteso, ma mai del tutto spensierato.
... e proprio a metà del tratto della linea rossa che mi porta verso il centro. Proprio in coincidenza di quella fermata della metropolitana. Proprio in corrispondenza di quel luogo. Un pensiero mi passa per la testa a tradimento. Abbasso gli occhi sul datario dell'orologio, poggiato sul mio polso. Quasi metà giugno. Mi pare che la data fosse proprio quella. Se mi sbaglio, mi sbaglio di poco.
E' passato qualche anno. Ma sembrano secoli. Ma sembra anche ieri.
Quel giorno, che ci ha stravolti. Tutti quanti, credo.
‘stravolgere’ é il verbo giusto.
Non é un caso che questa definizione l'abbia coniata tu.
Tu lo sai.
Tu c’eri.
Che altro posso dire? Fin qui tutto bene. Fin qui rifarei tutto da capo.



venerdì 3 giugno 2011













Una cosa che mi lascia sempre perplessa é la velocità con cui certi oggetti, abitudini, stili di vita salgono o meno alla ribalta dei consumi da un momento all’altro. Magari fino al giorno prima nessuno se li filava minimamente, e poi all’improvviso, oplà, tutti impazziscono per quel colore, quell’accessorio, quella bevanda. Spinti molto più dall’immagine che un certo prodotto riflette piuttosto che dalla genuinità della sostanza.

Non ci credete? Ecco qualche esempio:

Le meringhe. Spumose, croccantissime, colorate, pronte a esplodere al primo morso. Le vendono da sempre in qualsiasi negozio di fornaio per pochi centesimi. Ma nessuno se le fila più di tanto. Così come i Ringo, da ‘smezzare’ per leccarne via la crema con espressione golosamente ammiccante.
Poi, all’improvviso, una ditta francese chiamata Ladurée si inventa i Macarons. Una stronzata costosissima e strapiena di coloranti. Ma tutti ne vanno matti. Mah.

Le Converse. Da quando ero ragazzina ad oggi ne ho avute di tutti i colori, e come tutti mi sono divertita a personalizzarle con lacci colorati, toppe, spille da balia in stile punk e una pioggia metallica di borchie (gentilmente offerte da un amico che faceva l’istituto professionale e in laboratorio aveva libero accesso al tornio metallico). Nessuno mi ha mai attribuito un Nobel o una medaglia Fields per questo. Poi arriva un tale che all’anagrafe é registrato come Giancarlo ma si fa chiamare Gienchi e tutti gridano al miracolo.

Lo ‘spriz’. Era relegato all’immagine dei vecchietti che giocano a carte nei bar di paese. Invece da qualche anno é tornato a essere una bevanda di culto anche per i giovanissimi. Il mio fegato ringrazia.

Persino certe
parole sono soggette ad alti e bassi come le quotazioni di borsa: non si parla più di abbinamenti, ma solo di ‘outfit’, di accessori ‘must have’, di capi cool, di ‘fashion addicted’ e ‘fashion victim’, qualsiasi capo viene ‘customizzato’, o prodotto in ‘limited edition’.

I teschi. Erano ornamento esclusivo dei punk. Adesso non sei alla moda se non ne hai almeno una decina nell’armadio.

... E anche quella che adesso chiamano ‘catena Tiffany’... ricordiamoci che fino a qualche tempo fa era la catena che tratteneva il tappo della vasca da bagno nei cessi di tutti gli italiani. Anche quelli molto eleganti.

... ma tra qualche mese nessuno si ricorderà più di tutte queste cose. sostituite da accattivanti nuovi arrivati, spazzate via dal vento della celebrità.

... La moda é una puttana, baby!

Colonna sonora: Luca Dirisio – La ricetta del campione







(foto rubate nel web)

post serata alcolica.
Vino da meditazione e cantucci.
I cantucci non mi fanno impazzire ma di vino me ne sarò scolata un’intera bottiglia...
Alla fine ho un po’ di mal di testa. avrò forse meditato troppo????

colonna sonora: Amy Winehouse - Rehab

... quante volte ho dormito in questo posto??
quante notti passate in questi letti?


colonna sonora: U2 - Desire









me ne sto qui. sdraiata pancia sotto sul mio letto.
la razionalità a quest’ora ha timbrato il cartellino e la testa corre a briglie sciolte.
accarezzo il mio passatempo preferito: gioco a chiedermi come sono io per le persone che incontro. come mi vedono.
pausa. riavvolgi. torno indietro e ripenso a come mi hanno vista. a come mi hanno descritta.
Tante facce si susseguono nella memoria: ogni faccia una frase, ogni sguardo un giudizio, ogni nome un ritratto.
alcuni sono ricordi piacevoli.
alcuni no.
alcuni hanno il sapore dolce dello zucchero filato.
altri fanno sorridere.
salto da uno all'altro muovendomi a capriole.
si spalanca il sipario e uno squadrone di aggettivi sfila sulla mia personalissima passerella. Collezione “Amber
2011”
.
sono allegra. sono triste. sono stupida.
sono anticonformista. sono originale. sono banale. sono curiosa. sono vorace di tutto ciò che è nuovo.
sono una testa matta. sono fin troppo razionale. sono testarda. sono cocciuta.
sono sgraziata. sono egoista. sono affidabile.
sono una bambina viziata. sono prepotente. sono egocentrica. sono empatica.
sono spericolata. sono pigra. sono iperattiva. sono sportiva.
sono una che si fa i cazzi suoi. sono una che sa ascoltare.
sono attaccabrighe. sono nervosa. sono nevrotica.
sono precisa. sono decisa. sono una che sa quello che vuole.
sono paffuta. sono golosa.
sono sbagliata. sono malata.
sono chiacchierona. sono silenziosa. sono misteriosa. sono maliziosa. sono una che sa tenere i segreti.
sono poco di compagnia. sono una che sa divertirsi.
sono dolce. sono brava a scrivere.
sono esuberante. sono timida. sono sfacciata. sono esibizionista. sono esagerata.
sono insicura. sono anche troppo sicura di me. sono educata. sono volgare nel parlare.
sono un maschiaccio. sono vanitosa. sono una rompipalle.
sono casta. sono una puttana. sono socievole. sono solitaria. sono una che beve troppo.
sono remissiva. sono ribelle. sono impulsiva.
sono libera.
sono io.
sono tutto quello che ho il coraggio di essere.
sono tutto quello che decido di essere.
sono tutto quello che decidete di vedere in me.
sono una che ha imparato una piccola verità: chi odia i pesci vorrebbe le branchie per nuotare come loro.
… e allora eccoti qui, spuntata da chissà dove, mi fissi con quel faccino da sorcio.
… sei l’ennesima stronza che vorrebbe essere al mio posto.
… sei l’ennesima stronza che vorrebbe essere me.

colonna sonora:
Cesare Cremonini - Dicono di me