mercoledì 4 luglio 2012

e anche luglio é iniziato.
mi si prospetta un'estate di lavoro,
qualche divertimento,
qualche serata allegra,
qualche concerto (i miei soliti gruppi preferiti, pochi ma buoni)
intanto sistemo casa,
proseguo in una ricerca infruttuosa di un cambiamento stabile,
mi prendo cura di me,
mi liscio la criniera come un gatto che si lecca il pelo.
giro per la città sempre più vuota,
il finestrino abbassato,
il braccio fuori,
la musica sempre alta,
la campagna,
e i grilli di notte.
a volte ci vado in fissa per ore.
faccio jogging,
qualche acquisto compulsivo,
lunghe telefonate,
qualche messaggio monello,
e il caffé-latte.
leggo.
leggo tantissimo in queste settimane.
leggo di tutto.
e faccio sport.
mi ci distruggo proprio di corse, salti e stretching.
e aspetto l'autunno.

E poi sono andata in fissa con questa canzone.
L'ascolterei sempre. In loop.

"... non c'è più nulla da salvare
Vieni via con me, non eri a me che giuravi amore?
.........
Ma che rischio c'è? Le piume un giorno le perderemo.
Vieni via con me! Decideremo noi la strada
Vieni via con me.. se moriremo sarà di spada."
















lunedì 2 luglio 2012

... va bene che ormai mi sono abituata alle estati passate al lavoro senza ferie, ma qui la sfiga si accanisce proprio.

Settimana scorsa giravo per un centro commerciale semi-deserto e mi sono quasi fatta mettere sotto dal trenino che gira tra i negozi pascolando orde di mocciosi annoiati. avete presente??
Il tipo alla guida ha frenato all'ultimo e mi ha evitata.
Ma é stato tremendo.
Ho rischiato di morire con i vestiti impiastrati di gelato e lecca-lecca.

Sabato scorso ero da Feltrinelli che facevo la fila alla cassa per pagare un fumetto e mi sono accorta che in fila dietro di me c'era una suora.
Proprio mentre io me ne stavo lì con un volume di Milo Manara tra le mani.

Infine.
Ciliegina sulla torta.
Domenica mattina.

Ero in fase di pulizie. Modalità rock.
Con il moccio-vileda che mi sgocciolava sulle All-star nere.
Il bracciale di borchie incastrato sotto i guanti di gomma che mi grattava il polso a ogni movimento.
E l'I-pod nelle orecchie (perché ancora non ho lo stereo in casa) che mi mandava in circolo i Black Sabbath a un volume indecoroso.

Suona il campanello.
Causa I-pod piantato nei timpani non lo sento.

Suona per la seconda volta.
Continuo a non sentire.

Alla terza scampanellata avverto qualcosa,
Mi sfilo una cuffietta e vado a rispondere.
Erano i testimoni di Geova.
Che mi volevano parlare delle tragedie, dei peccati e della fine del mondo.
Proprio mentre io mi ascoltavo Ozzy Osbourne in santa pace.

é stato allora che ho deciso di appendere una targa fuori dalla porta della mia nuova abitazione: