giovedì 7 ottobre 2010


adesso che fa ancora caldo, la sera mi piace andare a correre. sempre se riesco a uscire a un orario decente dall'ufficio, si intende.
arrivo a casa, il tempo di cambiarmi... pantaloni sportivi, una maglietta e un elastico nei capelli. pronti partenza via.
qualche sera fa mi stavo sfondando i polmoni facendo il giro del mio quartiere.
mi viene incontro un boxer. con un'espressione incazzata. niente collare, niente medaglietta, niente musaruola, niente padrone. mi abbaia contro. sembra di pessimo umore. io faccio finta di niente, lui mi studia un po', mi gira intorno, poi forse decide che non gli sto proprio così sul cazzo, comincia a strusciarsi il testone contro di me, lasciandomi addosso svariati kili di bave e una quantità di zampate fangose sui pantaloni bianchi appena tirati fuori dalla lavatrice.
é simpatico, devo ammetterlo, e così mi arrendo e comincio a fargli i grattini dietro le orecchie. lui dimostra di gradire parecchio, l'unico inconvente é che si avventa contro ogni passante terrorizzando gli sventurati di turno con ululati molto poco rassicuranti. i passanti ovviamente mi guardano malissimo perché pensano che io sia la padrona della belva sbavosa.
alla fine dall'altro lato della strada ci viene incontro un tipo. la belva sbavosa gli si avventa contro con un'espressione che sembra dire "oh, ecco la mia cena!".
abbaia, ringhia, io penso: "ora se lo mangia!"
mi scuso in anticipo: "guardi, prima che lei (giustamente) si incazzi perché il cane non ha ne il guinzaglio ne il collare, le dico subito che non é mio. l'ho incontrato per strada ma non é mio!"
quello mi guarda con un'espressione un po' rassegnata, scuote la testa, mi sorride e sfila dalla tasca dei pantaloni un collare con tanto di medaglietta e me lo fa penzolare davanti agli occhi: "tranquilla, lo so che non é tuo. purtroppo é mio!"
e si riporta a casa il mascelluto e peloso amico.

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