giovedì 7 ottobre 2010

Certe volte vorrei essere diversa.

Vorrei essere una segretaria-tipo. Una impiegata-barbie omologata dalla mattel con gli occhioni grandi e le ciglia soffici di mascara uniformemente distribuito.

Lo giuro.

Vorrei essere una di loro, una di quelle che mi capita di incrociare al bar sotto l’ufficio la mattina presto. Una di quelle che gravitano attorno al centro della mia attenzione per qualche secondo per poi oscillare via dondolando graziosamente sui tacchi a spillo con la Luisa Wittona di ordinanza appesa al braccio, come una piccola altalena elegante, e il mio sguardo incuriosito che gli trotterella appresso. Una di quelle che sono sempre truccate in modo impeccabile, di quelle che non hanno mai un capello fuori posto, neanche a fine giornata. Una di quelle “serie”. Una di quelle che vanno in ufficio eleganti. Una di quelle che hanno i cassetti della scrivania ordinatissimi, vorrei essere una segretaria che sa tenere l’agenda di meeting come si deve, che sa digitare a tastiera senza scollare mai lo sguardo dallo schermo del terminale, anche se ha le unghie finte applicate il giorno prima e lo smalto perfetto.

Scommetto che le segretarie serie le sanno fare senza troppi casini ‘ste cose.

E invece io:

- arrivo in ufficio sempre trafelata, perché odio essere in ritardo, ma sempre e comunque in jeans e maglietta colorata-pazzerella e scarpe da ginnastica dai colori stuzzicosi

- mangio biscotti mentre carico la contabilità nel programma di gestione e riempio la tastiera di briciole di “pan di stelle” del mulino bianco

- gioco con i capelli mentre sono al telefono anche se è risaputo che si tratta di una pessima abitudine e che le persone veramente educate non lo dovrebbero fare

- mi inciampo sui cavi della stampante, del fax, della fotocopiatrice, del trita-documenti. mi inciampo su qualunque cavo elettrico volante nel mio raggio di azione

- ho un contenzioso aperto con il timbro rosso del protocollo iva e la metà delle volte mi ritrovo con i polpastrelli a macchie… una specie di dalmata tinto in una gradevole nuance rosso fuoco.

- se sono uscita con gli amici e ho fatto tardi mi presento al lavoro con il trucco sfatto della sera prima

- mi siedo sulla scrivania dei miei superiori

- faccio la cretina con tutti i colleghi maschi e a volte pure con le ragazze

- quando porto i caffè almento uno su tre me lo rovescio addosso (le mie camice sono sempre molto nervose e soffrono di insonnia perché bevono moltissimi caffè)

La domanda che si pone adesso è questa…

non so… tutte queste cose le dovrei scrivere nel mio curriculum??

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