giovedì 24 luglio 2014


 

23 luglio 2014

 

A volte mi capita che il pessimismo prenda il sopravvento.

Non dipende dalla mia volontà.

È un’ondata di pensieri sospettosi che mi travolge, mi butta a terra, mi spegne la luce.

So sempre cosa fare per star meglio.

E così ieri me ne sono andata a far serata a San Felice Sul Panaro, dove mi aspettavano degli adorabili dissennati, con i loro sorrisoni sfacciati e l’impudicizia della felicità di ritrovarsi sempre così, insieme.

È bastato elemosinare un paio d’ore di ferie a un capo troppo buono, un pieno di diesel, e una valigia di farfalle nello stomaco.

È bastato per ritrovarsi lì, su quell’asfalto nuovo di zecca, con gli abbracci e gli equivoci all’arrivo, le chiacchiere con M. e le sue confidenze, e il suo sollevarmi da terra come piuma.

L’attacco della serata lento ma inarrestabile.

I messaggi con Mel lontana ma vicina allo stesso tempo.

La birra più enorme mai bevuta.

Il mio vestito, asimmetrico come i miei pensieri di questa sera.

Le chiacchiere con Anto e i racconti di ‘stalker a 4 stelle’.

La mezzanotte che si avvicina e io che domani devo tornare a lavorare a Milano, mi sento un po’ come una cenerentola.

Con gli stivali al posto della scarpetta di cristallo, e un suv 4x4 al posto della carrozza. Ma sono solo dettagli.

La “famina” di mezzanotte.

Lo “spaghettino” aglio e olio, servito in pentole king-size.

Tutto talmente bello da sembrare finto.

Lo smontaggio rock.

“tu sei l’unica che..”

Lo so, lo so baby, ma grazie per avermelo ricordato..

I miei racconti, la voglia di essere un po’ personaggio, lo scintillante esibizionismo che mi travolge quando siamo così, noi, insieme.

V. vuol fare l’offeso.

Qualcun altro racconta un po’ di vita-da-tour, sollevando le risate di tutta la ciurma.

Che belle le serate così.

Ma stai andando via?? Nooo!

Avanti tutta.

RobinHood e Sherwood.

… hai un telaio...

La mie risate sempre più rilassate mano a mano che la serata procede.

La diffidenza lasciata nel cassetto, almeno stasera.

 “oh… ma hai sentito che… “

Si vabbé, questo sarà poi il motto della serata.

Giocatori di golf molto poco “British”.

Pizzicotti dispettosi.

Baci e morsi da sigillare con perfezione.

Riattraversare la strada, girare le chiavi nel quadro, e vedere le prime gocce di pioggia schiantarsi contro il vetro della macchina.

Sentitamente ringrazio il meteo che ce l’ha data buona, almeno per stasera.

La sveglia è avara e non mi lascia dormire neanche quaranta minuti.

Di nuovo autostrada, di nuovo far rotta verso il lavoro.