venerdì 8 ottobre 2010


Allora... prendo spunto da un fatto realmente accaduto (non a me) per un post di halloween (é una storiella che mi piaceva troppo e ho deciso di farne un raccontino per il blog):
Una sera di fine ottobre, sullo sfondo del reparto ortofrutta, in un ridente supermercato.
Un ipermercato come tanti in una periferia come tante.
Con gli scaffali ricolmi di tutto ciò che si possa desiderare.
Una vecchina sta facendo la spesa.
Sceglie gli ortaggi con cura, valutandone colore e consistenza e soppesandoli con mano sicura. Dev'essere una cuoca piuttosto esperta, si vede che sa esattamente cosa le serve.
I capelli candidi e la postura un po' curva tradiscono l'età, e non posso non fermarmi un attimo a pensare quanti pasti siano stati preparati da quelle mani nel corso degli anni.
Me la immagino intenta a preparare pasta fatta in casa e dolci genuini per schiere di figli/mariti/parenti/nipoti con la maestria di chi non ha neanche bisogno di pesare la farina, tanto sa a occhio quanta ce ne vuole. a confezionare tortellini ripiegandone gli angoli con precisione certosina come minuscoli orìgami. ad alzarsi presto la domenica mattina a preparare brasati. a impastare biscotti. a mescolare polente e affettare funghi.
Immagino che i polpastrelli di quelle dita nodose non abbiano mai toccato in vita loro le vaschette pronte da scaldare nel microonde o le merendine plasticate del mulino bianco.
Con gli occhi della mente la vedo muoversi senza incertezze nello spazio di una cucina di quelle di una volta, con indosso un grembiule a fiori, in una nuvola di profumi di fornelli.
Sono quasi sicura che non abbia mai sentito parlare di sushi o di sashimi in vita sua, ma sono pronta a scommetere che sarebbe capace di preparare in pochi minuti delle frittelle di mele da far vergognare tutta quella banda di palloni gonfiati del 'gambero rosso'.
Sono ancora persa nei miei pensieri, avvolta in velo di malinconia, quando lei si volta e i nostri sguardi si incrociano.
Per un attimo mi sento in imbarazzo, non é educato fissare le persone e spero che lei non se ne sia accorta.
La vecchietta mi scruta qualche secondo, poi si avvicina: "mi scusi sigorina... chiedo a lei perché forse ne sa qualcosa... per caso lei sa dove vendono le zucche... ha presente quelle rotonde tutte arancioni...??? perché ne devo comprare una... sa... mia nipote si é messa in testa che vuole festeggiare AULIN...!"

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