venerdì 19 novembre 2010





... l’altra sera, dopo il programma di Fazio e Travaglio, mi é tornata in mente una cosa...
É successo qualche anno fa quando ero ancora studente e prendevo i mezzi pubblici tutti i giorni per andare a scuola.
Un pomeriggio di luglio, di ritorno da un esame.
Sotto un sole impietoso, come solo in luglio a Milano.
Le lamiere della metropolitana di superficie arroventate che ci potevi cuocere sopra un uovo strapazzato.
A un certo punto é salita sul treno una bambina, da sola.
Piccolissima, avrà avuto 5 o 6 anni al massimo.
Stravolta, di stanchezza, di caldo, di sfinimento.
Una zingarella bambina ma con lo sguardo già da grande, di chi é dovuto crescere in fretta suo malgrado.
Una bambola con il vestito rovinato.
Ricordo di aver pensato “Santo cielo, con questo caldo, chissà da quante ora non beve un goccio d’acqua.”
Ha recitato la sua filastrocca e ha percorso il vagone per la sua piccola questua, trascinando le scarpe stanche lungo il vagone semi-vuoto nell’orario di metà pomeriggio.
Ricordo di averle dato un paio di merendine che avevo nello zaino di scuola e qualche moneta.
Un’altra ragazza accanto a me, anche lei studente, le ha dato un succo di frutta.
Altri ragazzi anche loro un po’ di soldi.
Lei ha raccolto il suo piccolo bottino, ci ha sorriso, e ha proseguito.
Un vecchio seduto di fronte a me, un vecchio bastardo, un vecchio con lo sguardo cattivo, come solo gli egoisti sanno essere, si é frugato in tasca, ha preso due monete da 1 centesimo l’una e gliele ha buttate sul pavimento lurido della metropolitana.
Gliele ha buttate in terra perché lei fosse obbligata a chinarsi per raccoglierle.
Gliele ha buttate con disprezzo come non butterei neanche un boccone di pane a un randagio.
Lei si é chinata e ha raccolto le due monete da un cent.
Si é rialzata, e ha osservato quei due dischetti di rame nella sua mano.
Si é guardata in giro, ha guardato me e gli altri ragazzi che erano sul treno.
Poi ha volto lo sguardo verso il vecchio.
E gli ha restituito le monete.
Dando a lui una lezione di vita, e tatuando nella mia testa quella scena in modo incancellabile.
Sono passati un po’ di anni, ma mi ricordo questo episodio come se fosse accaduto ieri.
Ecco, questo vorrei dire:
Io resto qui, perché credo che possiamo fare molto meglio di così.
Io resto qui, perché penso che gli italiani siano, mediamente, di gran lunga migliori di quello stupido vecchio.

Colonna sonora: Shakira - Gipsy
ma anche: Negrita - Ma come fanno

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