lunedì 8 aprile 2013

c'é un'iguana nel mio armadio!?


Ho sempre adorato le magliette dei gruppi rock.
Quei deliziosi rettangoli di cotone sdrucito recanti le effigi dei miei idoli, sono state il mio primo approccio al mondo della moda.
la copertina di "the dark side of the moon"
il logo circolare dei Ramones
la linguaccia dei Rolling Stones
le 'onde sismiche' dei Joy Division
Iggy Pop che balla sul palco
fino ad arrivare (Ohmmiodiooo!) ai disegni multicolori dei Guns.

... averli cuciti su magliette, giacche, toppe e borse é sempre stata per me una necessità fisica, un bisogno irrinunciabile.
come se l'energia di quella musica, di quelle parole, potesse attraversare la stampa su stoffa, trafiggendo il tessuto di jersey e arrivare direttamente a scaldarmi la pelle.

Fin da quando ho compiuto 10 anni le magliette rock, insieme alle Converse, al cappello di lana floscio e a qualche cianfrusaglia metallica, sono state la mia uniforme.
Una minuscola, paffuta, soldatessa dell'esercito di Joey, Johnny e DeeDee.
Lo zainetto sulle spalle e i Ramones piantati nei timpani.
Le girelle del mulino bianco e i Guns'n'Roses a volume indecente.
Joe Strumer in sottofondo, nei pomeriggi a casa mentre facevo i compiti.
Il poster di Iggy a cui confidare la prima cotta per il compagno di banco.
Mentre le altre bambine ancora giocavano con 'Gira la Moda' io customizzavo qualsiasi cosa con borchie e toppe di stoffa comprate dei mercatini delle pulci.

Crescendo (grazie al cielo!) il mio stile si é evoluto almeno un po',
ma quella passione é rimasta, fissandosi in una raffinata (!?) esaltazione di outfit fusion-rock e punk-chic.
I nomi dei miei gruppi preferiti, marchiati a fuoco su magliette sdrucite, decolorate, oversize, striminzite, stremate da mille lavaggi, infeltrite, scucite, scolorite, infeltrite e masticate, hanno imparato a convivere nel mio armadio accanto a stivali griffati, giacche quasi-di-marca e al filo di perle espropriato a mia madre (durante un raid-adolescenziale nel suo armadio non appena sono stata in grado di intendere di volere). La borsa pagata quanto un mese di stipendio e la maglietta dei Clash, la fascia di yamamay firmata Ferragni e la tee-shirt dei Guns.

Oggi il mercato delle magliette rock si é espanso a dismisura.
Quella passione in cotone-misto-acrilico-sintetico é diventata di moda.
E di questo sappiamo tutti che dobbiamo ringraziare i Santissimi Hennes & Mauritz.
Ma mi chiedo quante di coloro che indossano con disinvoltura questi capolavori di stile urbano conoscano davvero la musica di quelle band che portano stampate addosso.
Secondo me ogni volta che una una fan della Amoroso indossa una maglietta dei Clash, Joe Strumer si gira nella tomba.
Ogni volta che una fan dei Modà si compra la maglia dei Nirvana, il povero Kurt desidera tornare in vita solo per potersi sparare di nuovo.

Detto questo, non pretendo che H&M ritiri dal mercato le suddette magliette, ma per lo meno un esame di cultura musicale alla cassa, prima dell'acquisto, sarebbe opportuno.



 












 


4 commenti:

  1. Ho letto solo ora questo post!! BELLISSIMO!
    Sorella quanto sei figa! Anche a me H&M sta innervosendo da morire, il logo dei Ramones lo sto vedendo addosso a gente che reputa artista Bob Sinclair!!

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  2. C'è un Premio per te sul mio blog! =)

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  3. Ed io che mi sono illusa che improvvisamente la gente ascoltasse vera musica...! Scherzo! Anche se sono fuori dalla moda ecc, vedo in giro gente vestita in modo alternativo, ma dubito che conoscano l'origine e i significati dei vari simboli. Mi fa pensare a quando c'era la moda dei pantaloni da Hip Hop e tutti andavano in giro con le braghe scese, con jeans di 30 taglie più grandi, senza sapere il significato di tutto ciò. Spero che questa moda possa servire da stimolo per avvicinare più persone a questo genere musicale (o meglio, stile di vita), se proprio devo cercare un aspetto positivo... Mah!!! Perplessa io.

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  4. Mi sei stata subito simpatica quando sei passata sul mio Blog e io adoro il tuo!!!
    E' super rock mi piace un casino!!!
    A presto

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